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Città federale di Bonn

Epatite A (ittero infettivo)

L'epatite A, nota anche come ittero, è un'infiammazione del fegato ed è causata dall'infezione del virus dell'epatite A (HAV). Gli agenti patogeni vengono ingeriti attraverso la bocca ed escreti dal paziente nelle feci.

La maggior parte dei casi viene acquisita durante i viaggi nei Paesi caldi (Paesi mediterranei, tropicali e subtropicali), dove gli standard igienici sono bassi e la malattia è quindi più comune.

Reclami

Spesso senza sintomi nei bambini piccoli, altrimenti nausea, dolore addominale, febbre, successivamente vomito e diarrea, urine scure, feci chiare e ingiallimento degli occhi (bianco degli occhi) ed eventualmente della pelle, prurito.

Gli adulti di solito si ammalano più gravemente. A seconda dell'età e della malattia precedente, possono verificarsi (alcuni) decessi. L'infezione può essere individuata analizzando le feci o il sangue.

La malattia guarisce sempre completamente e lascia un'immunità a vita.

Incubazione e infezione

Il tempo che intercorre tra l'infezione con l'agente patogeno e l'insorgenza della malattia va da due a sette settimane. L'infezione è possibile da dieci a 14 giorni prima a dieci a 14 giorni dopo l'inizio della malattia. I bambini possono ammalarsi senza essere riconosciuti e comunque infettare altre persone.

Il contagio avviene attraverso

  1. cibi e bevande contenenti agenti patogeni, soprattutto se si consumano alimenti non riscaldati o riscaldati troppo brevemente - in particolare frutti di mare o verdure, frutta o insalata fecondata con feci - acqua del rubinetto, acqua del bagno e cubetti di ghiaccio, nonché
  2. oggetti toccati dalla persona infetta o contatto diretto attraverso le mani della persona infetta che non sono stati disinfettati.

Persone di contatto e ri-autorizzazione

I familiari che frequentano strutture comunali o che lavorano nel settore alimentare necessitano di un certificato medico. Una settimana dopo la comparsa dell'ittero, i malati possono tornare a frequentare strutture comuni come scuole e asili. Non è necessario un certificato medico. Il dipartimento di salute pubblica stabilisce i periodi di esclusione.